I palmenti rupestri sono gli antichi impianti di produzione vinicola. Essi sono ricavati su rocce di arenaria, spesso isolate, nelle quali erano solitamente scavate due vasche comunicanti tra loro da un foro. I palmenti erano destinati alla pigiatura delle uve ed alla fermentazione dei mosti.
La Sicilia ha una grande tradizione vitivinicola, la storia legata al produzione del vino nell’antichità è millenaria. Basti ricordare che tracce di vino sono state ritrovate in alcune giare risalenti all’Età del Rame, cioè a circa 5000 anni fa, nelle grotte di Monte Kronio a Sciacca (Agrigento). La Sicilia è ricca di palmenti rupestri, monumenti ancora poco o per nulla studiati, tutelati e valorizzati. Monumenti che in alcuni casi possiedono migliaia di anni, come quello presente in località Risinata a Sambuca di Sicilia (AG).
Ma anche il territorio dell’Etna possiede numerosi palmenti. Un censimento è attualmente in atto, specialmente nella parte Nord, nella Valle dell’Alcantara, dove sono già stati censiti più di 40 palmenti rupestri.