Il Monte San Basilio è un piccolo colle che sorge isolato ai margini meridionali della piana di Catania, nel territorio di Lentini, dunque già in provincia di Siracusa. Il sito è identificato dai piú come il fortilizio di Brikinnia, ed è citato dagli storici greci in occasione delle lotte tra i democratici di Lentini contri gli oligarchi spalleggiati da Siracusa. Il monumento fu in parte rimaneggiato e decorato con affreschi in età bizantina.
Sulla sommità del monte è presente un'enigmatica struttura, conosciuta come: il tempio megalitico semisotterraneo. La costruzione è scavata nella roccia e consiste in una grande sala rettangolare (circa 18x16 metri), al cui interno si trovano trenta pilastri ed una copertura a grandi lastroni (dolmenica). L'ambiente ipogeo di forma rettangolare è perfettamente orientato, ovvero possiede i lati che seguono le direzioni dei punti cardinali. Il famoso pittore ed architetto francese Jean Houel nel 1785 riproduce la struttura a pilastri in uno dei sui splendidi disegni.
Il primo studio sul sito fu pubblicato nel 1861 da un erudito locale, il sacerdote Mauro Di Mauro. Alla fine del XIX secolo è l'archeologo roveretano Paolo Orsi a realizzare il primo studio archeologico. In seguito a due brevi campagne di scavo, quella del 1899 e del 1922-1924, l'Orsi individua le seguenti fasi di frequentazione: età del bronzo (capanna castellucciana), arcaica (necropoli indigena e 4 anfore), protoclassica (cinta muraria e tempio sotterraneo), ellenistica (necropoli) e bizantina (escavazioni in roccia).
Per l'illustre archeologo il tempio megalitico semisotterraneo era da considerarsi come una 'cisterna' di acqua, e per decenni si è creduto, paradosalmente, che la famosa tomba del duce ignoto, fosse stata trovata proprio all'interno di tale ambiente rupestre.